BON TON & SICUREZZA

BON TON & SICUREZZA

di Nicola Santini- esperto di etichetta e autore di NON LO FACCIO PIU’

Ricomincia lo shopping: le regole di galateo covid free

Se anche voi come me, avete atteso con trepidazione di poter tornare a praticare il mio sport preferito, ovvero il sollevamento delle shopping bag, ci sono consigli cuciti a misura di covid, presi in prestito da un galateo che non passa mai di moda ma anche da un buon senso che è l’ingrediente di cui abbiamo avuto ed abbiamo più bisogno dopo il lievito madre.

Lo shopping, si sa, non è solo un atto di acquisto. L’abito o l’oggetto, non solo qualcosa con cui coprirsi o con una funzione, non c’era certo bisogno di una pandemia per queste perle di sapere, forse giusto per fermarci un attimo a riflettere, ma questo è un altro discorso.

Per un periodo di cui per ora sappiamo solo la data di inizio le regole dello shopping sono state riscritte e con esse, va da sé, anche quelle del vestire e del vivere la casa. E se di casa e nuove consapevolezze abbiamo sentito parlare durante l’infinito lockdown, ora che possiamo uscire e andare per negozi è da mettere in agenda tra parrucchiere, pedicure e via vai dal gelataio, anche un appuntamento col bon ton.

Iniziamo con i temi legati alla sicurezza, dove è fondamentale la scelta del dove: privilegiare quei luoghi dove potersi garantire il necessario distanziamento sociale: con i negozi rivolti all’aperto, spazi pedonali per passeggiare e prossimità di servizi come gelaterie e aree di ristoro. Parcheggiare una volta sola, avere tutto a disposizione in strutture organizzate per percorsi con un protocollo in chiaro consente di godersi al massimo l’esperienza.

Entrando nei negozi, con la mascherina, buttate subito un occhio alla ricerca dell’area per disinfettare le mani, fatelo come regola, come gesto automatico, e dirigetevi poi verso gli scaffali preferiti. Metà del nostro volto è coperto ma gli occhi parlano tantissimo: esprimono simpatia, gratitudine, soddisfazione. Esercitarsi a parlare con gli occhi, però non esime dalle tre password sempre gradite al bon ton: permesso, per piacere, grazie.

Dopo o insieme alla sicurezza, la solidarietà: potersi sentire parte di un progetto comune, dove il nostro shopping aiuta a sostenere iniziative di aiuto alla comunità è una medicina per l’anima.

Il buon senso richiede anche di non perdere tempo in camerino, andare dritto a ciò che realmente vogliamo: portarsi dentro 5 abiti se sappiamo già di volerne acquistare uno ha poco senso, e richiede uno sforzo enorme per chi gestisce un punto vendita. Troveremo amicizia e disponibilità, ma meglio non approfittare, per noi stessi, per chi lavora e per i clienti come noi. Non indugiare davanti a uno scaffale, non rispondere a chiamate e messaggi nel soggiorno nel camerino, rispettare le regole e le distanze sarà la buona sostanza da vestire con i nostri acquisti.

Vestirsi per rivestirsi: cosa significa? Che se in programma c’è l’acquisto di un abito da sera, avere con sé le scarpe o il gioiello che abbiamo in mente di abbinare ci consente di capire meglio quale sarà l’effetto finale. Era una buona regola prima, lo è anche adesso.

Per il resto, in generale la divisa da shopping è fatta di capi basic, in grado di non distrarre dal capo da comprare, dentro ai quali essere comodi per poter concentrare tutto sull’oggetto del desiderio, che oggi, forse perché lo abbiamo atteso per mesi, vale ancora di più. Ci meritiamo cose belle.

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